TESTO: Cerchi un hotel per un weekend romantico? IMMAGINE: filo spinato a forma di cuore

Informazioni errate sull’accessibilità di un albergo possono rovinare anche un weekend romantico

A San Valentino molte coppie si regalano un weekend romantico. La maggior parte delle persone accendono il computer, cercano un bell’hotel, prenotano e poi iniziano il conto alla rovescia impazienti e desiderosi del loro weekend d’amore.

Non sempre tutto è rosa e fiori

Se nella coppia c’è una persona con disabilità allora le cose non sono così semplici come testimoniato dall’avventura poco piacevole di Silvia e Andrea.

Per chi ha delle disabilità, prenotare un hotel è una impresa difficile perché informazioni precise sull’accessibilità spesso sono inesistenti, obsolete oppure insufficienti per valutare la compatibilità della struttura con le proprie necessità.

La storia di Silvia e Andrea

Silvia, in una intervista a Corriere Romagna racconta:

Andrea come regalo di San Valentino aveva pensato a una bella serata in un albergo con spa e avendo un solo giorno e mezzo a disposizione abbiamo fatto una ricerca certosina su Rimini attraverso Booking: diverse strutture sono ancora chiuse e dopo varie telefonate a quelle che venivano indicate attrezzate per le carrozzine siamo arrivati a un quattro stelle, un hotel di prestigio quindi.

Al telefono ci avevano avvisati di non avere il bagno con i maniglioni, ma ci avevano assicurato che per il resto era accessibile. Invece la realtà è stata tutta un’altra e ce ne siamo resi conto immediatamente.

Ogni volta che andiamo in una struttura che ci viene descritta accessibile troviamo sempre qualche ostacolo, gradini o quant’altro. Poi con il mio aiuto li si supera, ma se una persona in carrozzina fosse sola come farebbe? Non avrebbe diritto alla vacanza?
Il consiglio che diamo è quindi di non rivolgersi solo a Booking, ma di chiamare le strutture e prendere accordi precisi, perché anche chi risulta attrezzato non sempre lo è

Un problema diffuso

L’Organizzazione Mondiale per il Turismo in una ricerca svolta assieme ad Amadeus Group nel 2015 ha fatto emergere chiaramente questo grosso problema. Ben il 47% delle persone con necessità di accessibilità lamentano la mancanza di informazioni sull’accessibilità dei luoghi di destinazioni.

Poter prenotare un alloggio, per andare in vacanza o per lavoro, è un diritto di tutti.

Se rendere accessibili a tutti qualsiasi struttura è un processo molto lungo e spesso difficile, rendere disponibili quelle informazioni che per molte persone sono fondamentali per poter scegliere, dovrebbe essere obbligatorio.

L’Associazione Io ci vado, da quando è nata lotta per questo.