Foto del gruppo dall'alto. Tutte le persone con le mani al cielo

Intervista ai “Ladri di Carrozzelle”

STORIA E VALORI

Chi sono i Ladri di Carrozzelle?

Non un semplice gruppo musicale, ma un progetto culturale, musicale e di comunicazione sociale in attività ininterrotta dal 1989.

Storia e attività della band

I ladri nascono come tutti i gruppi musicali, alcune persone si incontrano, si piacciono e avendo la comune passione per la musica rock decidono di formare un gruppo musicale. Nella formazione iniziale la maggior parte dei componenti è disabile ma questo non è mai stato un problema per chi come loro è abituato a concentrarsi su quello che c’è e non su quello che manca

Da chi è formata attualmente e quali sono le attività che state portando avanti in questo periodo?

Al momento la band è una formazione di una quindicina di musicisti che si alterna sul palco a seconda degli impegni e del repertorio da eseguire. Al momento siamo impegnati principalmente nella registrazione del programma televisivo “O anche no” in onda su Rai2 il venerdì sera e la domenica mattina. Stiamo registrando due videoclip insieme agli Audio2 con i quali abbiamo inciso due singoli e a maggio ripartirà l’attività live con il tour estivo.

Valori e messaggi che promuovete e portate avanti con il vostro lavoro.

Noi da sempre evitiamo di fare sermoni sul palco e lasciamo parlare la musica con la sua magia. In maniera trasversale passano tantissimi messaggi che il pubblico può raccogliere divertendosi perché i nostri spettacoli da sempre sono caratterizzati da tanta leggerezza, ottimismo e buonumore

Quale o quali sono state le vostre più grandi soddisfazioni?

In più di trent’anni di attività le soddisfazioni sono state tantissime, sicuramente non possiamo non citare le nostre partecipazioni ai concerti del Primo Maggio di Piazza San Giovanni, l’esibizione a Sanremo nel 2017 e la tournée in Uganda nel novembre del 2019. La soddisfazione più grande però è sempre quella di vedere che con la sua magia la musica riesce a cambiare la vita delle persone sul palco e tra il pubblico.

VIAGGI

Trasferte e viaggi: come vengono organizzati? Qual è la vostra esperienza in merito? 

Abbiamo un tour manager che si occupa di tutto, conosce le esigenze degli artisti con disabilità e riesce a trovare sempre la situazione migliore.

Esempio positivo e negativo di un’esperienza di viaggio. 

Quando organizziamo noi raramente ci sono problemi, a volte gli organizzatori ne combinano delle belle, alberghi non accessibili, porte troppo strette, bagni non adeguati addirittura ci è capitato che ci hanno fatto trovare i bagni alla turca!

La tecnologia è un supporto?

Non troppo: una volta trovato un albergo nelle vicinanze del luogo del concerto abbiamo imparato che conviene sempre telefonare e controllare di persona che sia tutto a posto.

Quali informazioni sono per voi importanti quando dovete organizzare un viaggio? Trovate tutte le informazioni su internet?

No, come già detto è meglio sempre telefonare.

Cosa comporta viaggiare per una persona con disabilità, anche dal punto di vista psicologico?

Niente di diverso da tutti, è la cosa più bella del mondo augurandoci che non ci siano problemi logistici.

Barriere fisiche e mentali: a che punto siamo in Italia?

Purtroppo ci sono ancora entrambi: per le prime è più facile trovare delle soluzioni, per quelle mentali ci vuole un cambiamento culturale che ancora è lontano a venire.

Avete riscontrato delle differenze all’estero e, nello specifico, dove?

Quando vai all’estero dipende molto da dove vai, generalmente nel nord Europa le barriere architettoniche sono molte di meno, ma non si può generalizzare: ci sono eccellenze e disastri ovunque. Noi ci siamo trovati bene anche in Uganda nello scetticismo di tutti, ma è pur vero che dopo tanti anni siamo molto organizzati con uno staff molto operativo che riesce sempre a risolvere i problemi logistici e, soprattutto, i “ladri” che, di fronte alle difficoltà, riescono sempre ad affrontarle con lo spirito giusto e con il sorriso.